OTTAVIO BOTTECCHIA, L’EROICO CAMPIONE

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Ottavio non è stato soltanto il famoso campione del ciclismo, non solo l’instancabile lavoratore attaccato alla famiglia e alla sua terra, ma anche un coraggioso eroe della Grande Guerra.

Difficilmente nel ciclismo possiamo ritrovare un fenomeno simile a quello di Ottavio, che in soli tre anni è riuscito a strabiliare le folle e stravolgere il mondo del ciclismo. Ma dietro alla favola popolare di Ottavio, c’è un grande uomo. Il carrettiere-muratore che allo scoppio della guerra accettò il suo destino senza lamenti, e fu arruolato tra i ranghi dell’esercito.

Bottecchia non è stato solo il famoso campione acclamato dalle folle del suo tempo, ma anche un eroe della Grande Guerra.  Dopo il breve addestramento nel 6° Bersaglieri di Bologna, Ottavio fu mandato in Trentino con alpini e fanti. Fece parte del corpo speciale degli “esploratori d’assalto”, equipaggiato di biciclette pieghevoli.

Il fucile gli servì indubbiamente, ma ciò che gli salvò la vita fu il suo “cavallo d’acciaio”. Aveva la temerarietà tipica di chi aveva vissuto nella povertà e quando saliva in sella diventava ancora più intrepido.

Con calma e ardimento sotto il violento fuoco nemico aggiustava tiri efficacissimi e falcianti con la propria mitragliatrice, arrecando gravi perdite all’avversario e fermandone l’avanzata. Costretto più volte ad arretrare, incurane del pericolo portava seco l’arma e tornava a postarla, aprendo fuoco sul nemico.

Lestans 4 Novembre 1917

Queste azioni di guerra fecero conferire al caporale Ottavio Bottecchia la medaglia di bronzo al valor militare.

La pergamena che testimonia il conferimento al caporale Ottavio della medaglia di bronzo al valor militare

Ottavio fu congedato il 15 Aprile 1919 dopo quasi cinque anni di duri combattimenti per la sopravvivenza. Fu a questo punto che iniziò l’attività sportiva di quello che poi divenne il mito Bottecchia.


Fonte: G. V. Fantuz, Ottavio Bottecchia La leggenda di Botescià.